Concordia culla del cristianesimo

La chiesa cattedrale della Diocesi, a Concordia Sagittaria, sulle rive del fiume Lemene, è dedicata a Santo Stefano protomartire.

La primitiva cattedrale, “Basilica Apostolorum”, fu consacrata nel 389 (?) da S. Cromazio, vescovo di Aquileia. Questa basilica fu distrutta nel 452 da un incendio (invasione degli Unni); un’altra fu subito costruita, che però fu sommera dal “diluvium aquarum” nel 589, del quale scrive Paolo Diacono.

Altre ricostruzioni si ebbero nel 1050 e nel 1400. La basilica attuale fu fatta erigere dal Vescovo Antonio III Feletto (1466), mentre l’ampio coro fu costruito dal vescovo D. P. Rossi (1884).

Nel 1903-04 (in occasione delle celebrazioni centenarie dei Martiri), il vescovo Francesco Isola promosse e realizzò, essendo allora vicario di Concordia don Celso Costantini, l’ampliamento della basilica (aggiunta di un’arcata), la nuova facciata, che ricorda quella di S. Zaccaria in Venezia, e la costruzione della cappella dei Martiri, con la piccola cripta che raccoglie le reliquie. In questi ultimi anni la cattedrale è stata restaurata radicalmente e portata a vivere una seconda giovinezza.

Il Vescovo, nell’ingresso in diocesi, prende possesso del suo mandato in Cattedrale e poi, ogni anno, il 3 agosto (festa di S. Stefano) vi riceve l’omaggio di tutti i parroci della diocesi, come rinnovata promessa di obbedienza e di impegno apostolico. 

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