53 Festa dei Ragazzi

1 settembre 2019-     FESTA DEI RAGAZZI:
PERCHÉ TUTTI POSSIAMO ESSERE VINCITORI

Ero presente quando 53 anni fa’ iniziò la Festa dei Ragazzi, ideata dal compianto don Bruno della Rossa. Essa si riassumeva in unica giornata: si apriva con la S. Messa delle ore 8,00 (la “Messa dei fioi”) e dopo si andava in oratorio, dove cominciavano i vari giochi. A mezzogiorno – e questa era una bella iniziativa – i ragazzi delle zone centrali invitavano a pranzo a casa loro un ragazzo che abitava in zone più distanti, in modo da essere tutti puntuali verso le 14,00 per riprendere le gare fino a che c’era luce. Non c’erano coppe o trofei per i vincitori, ma caramelle per tutti lanciate dalla terrazza dell’oratorio. Queste erano anche le medaglie che si conquistavano a suon di spintoni e di salti in alto per acchiapparle; prima di arrivare a casa già erano tutte mangiate.
Poi, in modo particolare sotto la direzione di don Roberto Battel, la Festa dei Ragazzi cominciò a strutturarsi come grande gara competitiva e, per rendere la cosa più frizzante – conoscendo lo spirito campanilistico dei concordiesi – furono inventate le contrade.
Nello scorrere dei tempi la Festa dei Ragazzi ha avuto varie aggiunte e modifiche, ma è rimasto lo spirito di competizione agonistico e la passione- affetto per l’appartenenza alla propria contrada.
Quello che vorrei sottolineare, visto anche l’impegnativo programma, senza togliere niente all’aspetto agonistico e alla competizione, è ricordare, forse più agli adulti che ai ragazzi, che comunque è sempre un gioco, un bel grande gioco e come tale deve rimanere appassionato ed entusiasmante, senza mai trascendere in qualcosa di diverso.
Nel gioco e nella competizione – si sa – c’è solo uno che vince, ma tutti hanno la possibilità comunque di divertirsi. Quello che invece non va dimenticato è il fatto che questo gioco o festa è anche una occasione di formazione umana e cristiana. Non sto qui ora ad elencare quanto istruttiva e formativa possa essere la Festa dei Ragazzi, che è esempio unico nella varietà delle proposte educative divertenti per i nostri giovani. Vorrei solo ricordare a tutti che questo appuntamento di settembre segna anche la ripresa delle attività parrocchiali, e qualifica anche l’indirizzo di tutte le altre attività come stile e come impegno. Il tema di quest’anno già è un primo importante indirizzo: “Lasciate che i bambini vengano a me – dice Gesù” e “Finché la palla rimbalza, la vita non sbadiglia.”
Innanzitutto l’apertura e l’accoglienza a tutti i ragazzi sta a indicare uno stile di chiesa aperta, pronta a incontrare e a camminare con tutti coloro che si rendono disponibili per un percorso di crescita nel bene e nel servizio.
A questo si unisce l’importanza del volontariato, sul quale si basa la Festa dei Ragazzi tutto quello che viene fatto di bene e di bello per gli altri nasce dalla disponibilità di giovani e adulti che liberamente, gratuitamente e gioiosamente si mettono in gioco: questo è il bel frutto della concretezza e dell’autenticità della vita cristiana.
In fine l’aspetto formativo che si qualifica dal fatto che le competizioni sono sempre di gruppo, fatte insieme, dove l’apporto di tutti è fondamentale per la riuscita, così anche nella vita è insieme che si costruisce, è insieme che si cresce, non isolandoci o rimanendo chiusi con i nostri strumenti social fuori dalla vita reale.
Come da programma ci saranno inoltre degli spazi per momenti di riflessione ogni inizio di giornata, con il riferimento esplicito al Signore oltre che momenti celebrativi per la propria relazione con il Signore e la vita dei sacramenti: queste occasioni sono opportunità di grande valore educativo e formativo.
L’augurio è che tutti possano vivere bene questa Festa dei Ragazzi perché se solo una sarà la contrada che vincerà la coppa, tutti, proprio tutti, dovranno esserne i vincitori.
E poi facciamo rimbalzare la palla…

Don Natale