“Abbiamo tutti bisogno di un po’ di compagnia…”
24 ore per il Signore 29/30 marzo
“Neppure io ti condanno” Gv. 8,11
“Neanch’io ti condanno…” è la frase del vangelo di Giovanni scelta da papa Francesco per le 24 ore per il Signore di quest’anno 2019. La frase è pronunciata da Gesù alla donna che gli era stata trascinata davanti dai “solleciti” farisei perché sorpresa in adulterio e per mettere alla prova e vedere come si sarebbe comportato Gesù nei suoi confronti. Sappiamo come Gesù abbia smascherato le loro cattive intenzioni e li abbia costretti a una veloce fuga lasciando cadere dalla mani le pietre che avevano pronte per la lapidazione della donna chiedendo loro direttamente: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”.
Le 24 ore di quest’anno iniziano venerdì 29 marzo dopo la S. Messa delle ore 18,30 e terminano sabato 30 marzo alle ore 17,45 con il canto dei vespri e la benedizione eucaristica.
L’Eucaristia infatti rimarrà esposta per l’adorazione tutte le 24 ore sia di notte che di giorno, come pure sarà sempre a disposizione un sacerdote per la confessione individuale. L’originalità, ma soprattutto la grazia di questa proposta condensa l’offerta di varie opportunità: il dono grande del silenzio, la preghiera personale, l’adorazione di Gesù presente nella Santa Eucaristia, il sacramento del perdono nella confessione e, quest’anno, anche la riflessione di don Federico nella 5a stazione quaresimale dal tema “La tunica era senza cucitura” – sulla lettura continua del racconto della passione e morte del Signore Gesù secondo l’evangelista Giovanni.
A proposito dello “sostare” davanti a Gesù presente nell’Eucaristia riporto qui un simpatico ricordo che racconta fratel Enzo Bianchi fondatore della Comunità monastica di Bose. Fratel Enzo ricorda che quando era bambino la mamma si ammalò gravemente e purtroppo i medici non le avevano dato alcuna speranza di guarigione. Allora un giorno la mamma prese il piccolo Enzo per mano e lo portò in chiesa e lo condusse fino davanti all’altare; poi indicandogli la porticina dorata del tabernacolo gli disse:” Stai attento Enzo, quando io non ci sarò più e tu ti sentirai triste vieni qui e bussa a quella porticina e poi dirai così: – Gesù sono triste sono venuto qui perché tu mi faccia un po’ di compagnia”.
Quante volte anche noi abbiamo l’animo triste e disperato e quante volte anche noi abbiamo bisogno che qualcuno ci faccia un po’ di compagnia. Impariamo a venire in chiesa ad andare davanti a Gesù presente nell’Eucaristia del tabernacolo e chiedere a lui che ci faccia un po’ di compagnia.
Ecco le 24 ore per il Signore ci offrono questa opportunità per una notte e un giorno di passare un po’ di tempo qui in Cattedrale e farci fare un po’ di compagnia da Gesù e a vivere l’esperienza del suo perdono e l’abbraccio misericordioso del Padre per il nostro ritorno. Farà bene a tutti vivere questa pausa nel mezzo della quaresima e così rasserenati e confortati dalla compagnia con Gesù e rigenerati e riconciliati dal perdono di Dio Padre potremmo essere compagni di viaggio dei fratelli che incontriamo sul nostro cammino per giungere con loro alla Pasqua di risurrezione, di gioia e di festa.
Don Natale